Gay & Bisex
Accadde in campagna. Parte 2
di voglioprovare2020
04.08.2022 |
716 |
3
"Ricomincio a puntare il buco, lui si ritrae, dice che il mio cazzo è grosso e devo farlo piano..."
........Sono sfiancato per la posizione in cui mi trovo, a pecora con la testa ancora tra le gambe di Emilio e il peso di Carlo che ancora si è poggiato sulla mia schiena, col suo cazzo ancora gocciolante tra le mie chiappa.
Sono l'unico che ancora non ha goduto, ho il cazzo dolorante, veramente anche il buco del culo, e avendo il cazzo bagnato di Emilio davanti alle narici, la voglia riprende con intenzione di godere.
Il tempo di ripresentarsi dallo sballo e tutti e tre ci facciamo una doccia veloce col tubo per irrigare la serra.
A turno uno tiene il tubo e gli altri che si rinfrescano.
Ora è il mio turno di tenere la canna, e nel mentre lo si godono l'acqua, io mi godo la visione dei loro corpi nudi e giovani con i loro bei cazzi e i culi che mi portano a fantasticare e risvegliare la voglia, il mio cazzo riprende la sua erezione, così che con una mano tengo il tubo, e con l'altra mi tocco la cappella.
Ora però, non abbiamo nulla per asciugarci, se non il sole che splende.
Siamo in campagna, fuori da occhi indiscreti e stendiamo un telo su cui tutti e tre ci stendiamo.
Rimaniamo così per una buona mezz'ora, io continuo a pensare a come sia stato possibile che mi sia fatto inculare senza problemi, mi tocco il buchetto, ed allo sfiorare mi brucia ancora.
Mille pensieri mi volano per la testa, penso al cazzo che mi ha appena sverginato, che già ho voglia di ripetere per meglio sentire la consistenza ed il senso che non ho pienamente goduto per la inaspettata cosa che si era presentata.
Sono rivolto pancia all'aria occhi chiusi, cazzo in erezione.
Nel mentre sento una mano avvolgere il pene, e Emilio, che mi dice quanto sia bello rigido.
Comincia un lento movimento di mano fino a scappellarmi, io ho dei fremiti e gemo per la situazione, anche perché Emilio lo conosco dall'infanzia e mai avrei pensato che un giorno saremmo diventati anche intimi.
Lo invito a prenderlo in bocca e timidamente inizia, sento che di lì a poco sarei venuto, e non sapevo se venirgli in bocca.
Intanto dall'altro lato avevo Carlo con il suo culo rivolto al cielo, era bello sodo e rotondo.
Preso dalla frenesia, mentre Emilio mi stava slinguazzando il cazzo, io ho cominciato a palpeggiare il culo di Carlo, aprendo le chiappa con le mani mettendo in mostra il suo buchetto roseo e senza peli.
Prima ci ho giocato con le dita inumidite con la mia saliva, per poiché leccarlo col la lingua, e sentivo che gli piaceva poiché emetteva
dei gemiti di piacere.
La voglia di godere era al culmine, cosi mi sono posto sopra di esso puntando la cappella tra le sue chiappette, e ho iniziato a strusciarla tra di esse, di tanto in tanto puntavo la cappella sul buco e spingeva, ma senza successo.
Emilio se ne accorge e prende dallo scaffale dell'olio di oliva che lo zio usava spesso per cospargendo su del pane mentre lavorava.
Ne metto un po sul mio uccellino e in parte sul suo buchetto.
Ricomincio a puntare il buco, lui si ritrae, dice che il mio cazzo è grosso e devo farlo piano.
Seguo la sua volontà, finché all'improvviso sento un "PUFF", e la mia cappella scivola dentro fino a metà asta, Carlo emette un urlo e mi chiede di smettere.
Io mi fermo ma non lo tiro fuori, sono troppo ingoiato e voglio ricambiare il piacere ricevuto da lui, quando senza pietà mi ha penetrato.
Attendo alcuni secondi per poi affondare tutto d'un colpo, ancora un urlo e tenta di sottrarsi ma io rimango dentro il suo culo caldo.
Dico ad Emilio che intanto assisteva menandosi il cazzo a metterlo in bocca a Carlo, cosa che lui fa.
Allora comincio con dei lenti movimenti a scoparlo , sono sdraiato sulle sue spalle, e ritmicamente esco ed entro in lui, lui comincia a piacergli la penetrazione, tra dolore e piacere, io sono al limite, e con una spinta violeta gli faccio arrivare il cazzo più in fondo possibile, mentre gli vengo nel culo.
Emilio eccitato dalla scena gli viene in bocca pure lui.
Restiamo fermi qualche istante poi ci spostiamo, Carlo si gira e con mia e di Emilio sorpresa notiamo che anche Carlo ha goduto, ha i peli pubblici sporchi del suo sperma, e dice che è venuto quando l'ho penetrato fino in fondo.
Siamo tutti e tre esausti, e torniamo a bagnarsi col tubo.
Puliamo la baracca, ed aspettiamo che lo zio ritorni.
In quella baracca ci siamo ritornati nelle settimane seguenti,
Ma lo vedremo prossimamente..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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